Approvata in Senato con 175 voti favorevoli, 7 contrari e nessun astenuto la legge della Riforma sugli ITS, Istituti Tecnici Superiori di alta specializzazione. Adesso il provvedimento tornerà alla Camera dopo l’approvazione del luglio scorso.
‘La riforma – chiarisce il Ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi – mira a semplificare il modello organizzativo e didattico, aumentare il numero degli istituti e degli iscritti, migliorare la qualità del collegamento con la rete degli imprenditori nei territori, al fine di colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro.’
Sono molti gli studenti che negli ultimi anni hanno scelto gli ITS come valido percorso post-diploma: nelle Marche, ad esempio, ITS Tecnologia e Made in Italy ha registrato un tasso occupazionale superiore all’80% entro un anno dal conseguimento del diploma di Alta Specializzazione, per raggiungere il quale è necessario prendere parte ad un percorso formativo della durata di due anni, in cui l’attività formativa all’interno delle aziende costituisce la maggior parte del monte ore dell’insegnamento.
Sta aumentando quindi la sensibilizzazione e la conoscenza nei confronti degli ITS, cui solo lo scorso anno erano state destinate 1,5 miliardi di euro dal Presidente Draghi con il fondo Pnrr poiché si pensa possano rispondere ai bisogni di competenze poste dalla “globalizzazione, la trasformazione digitale e la transizione ecologica [che] stanno da anni cambiando il mercato del lavoro e richiedono continui adeguamenti nella formazione universitaria”.
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